Silvia Dell’Uomo, componente di giunta camerale e vicepresidente ASCOM, rappresenterà il mondo del commercio, nella commissione provinciale per la revisione degli usi e consuetudini della camera di commercio.
 
La brioche con la quale fate colazione la mattina può essere venduta (ed è sempre così) anche a pezzo e non a peso.
Non lo dice la legge, ma lo dice l’uso, ovvero la consuetudine che fa sì che quel tipo di comportamento sia in qualche modo “codificato” dalla Camera di Commercio che raccoglie gli usi mettendo nero su bianco quanto decenni di comportamenti hanno radicato nelle persone e, soprattutto, negli operatori economici.
Ma gli usi si modificano nel tempo perché cambiano i lavori, cambiano i prodotti e cambia, soprattutto, il contesto sociale.
Un esempio? La mediazione prevista per l’affitto di un immobile urbano è, oggi, pari al 10% dell’importo annuale del contratto in capo ad entrambi i contraenti, ma gli usi ancora in essere parlano di due mensilità, una a carico dell’una e una a carico dell’altra parte contraente.
Una disparità dovuta al fatto che la raccolta degli usi della provincia di Padova è datata 2002 (con qualche aggiustamento intervenuto nel 2007) per cui urge una revisione che ora potrà divenire realtà dal momento che la Camera di Commercio ha finalmente costituito la Commissione provinciale per la revisione degli usi e consuetudini che annovera al suo interno le rappresentanze delle categorie economiche, della giurisprudenza, oltre ad esperti scelti per le particolari competenze.

Questi ultimi dovranno coordinare e organizzare le operazioni di revisione degli usi e consuetudini, anche grazie al contributo, oggetto di una specifica convenzione in fase di definizione, del Dipartimento di Diritto Privato e Critica del Diritto dell’Università di Padova.
“La costituzione della Commissione camerale è un fatto di notevole rilevanza - ha commentato Silvia Dell’Uomo, membro di giunta della Camera di Commercio e vicepresidente dell’Ascom, in commissione in rappresentanza delle categorie commerciali - perché gli usi sono una fonte normativa di tipo terziario che le Camere provvedono a raccogliere, accertare e revisionare per quanto attiene ai vari settori economici, ed hanno la loro origine nella ripetizione generale, uniforme e costante di pratiche che vengono osservate nella convinzione di rispettare norme giuridicamente vincolanti”.
“In realtà – aggiunge Silvia Dell’Uomo – dato che gli usi e le consuetudini acquistano il rango di fonti del diritto, l’obiettivo delle operazioni di accertamento e revisione degli stessi è poter conferire certezza e trasparenza ai rapporti giuridici commerciali”.
“Per quanto mi riguarda – conclude la vicepresidente dell’Ascom – sono particolarmente grata alla Camera che mi ha scelto come rappresentante di una grande organizzazione imprenditoriale che proprio perché è la sintesi di migliaia di imprese del terziario, è in grado di garantire la massima operatività in rappresentanza di tutte le categorie commerciali in sinergia con gli esperti nominati dalle altre componenti”.