da Il Gazzettino 24/6/2020
PADOVA «Servirebbe una casa con il giardino, per poter stare almeno all'aria aperta». Oppure: «In quattro persone in questo appartamento si sta stretti. Dovremmo trovare uno spazio più grande». E poi ancora: «Lavorare in cucina non va bene, ora serve una stanza adatta». Discorsi sempre più frequenti, tra le mura domestiche padovane, negli ultimi quattro mesi. Prima il lockdown e poi l'esplosione dello smart working - proseguito da molte aziende anche in questo periodo - hanno comportato inevitabilmente nuove riflessioni sulla propria abitazione. C'è chi sogna una casa più grande, dopo essersi sentito in gabbia fino ai primi di maggio, e chi ha deciso di comprarsi almeno una scrivania più ampia per posizionare computer e stampante. Qualunque sia l'esigenza, gli addetti ai lavori hanno una certezza: il mercato immobiliare cambierà.
L'ANALISI
«Se il trend di queste settimane va preso per buono, direi che niente sarà più come prima» dice Silvia Dell'Uomo, presidente degli agenti immobiliari e dei mediatori d'affari dell'Ascom Confcommercio di Padova. Parla dopo aver letto le statistiche regionali del Veneto sul mercato immobiliare riferite al 2019 e pubblicate dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda le transazioni emerge una situazione che segue il trend di crescita degli ultimi anni, con un +5,4%, dato superiore rispetto alla media italiana (+4,14%). La Provincia di Padova tuttavia si attesta comunque sotto tali medie, con un + 3,6%. «Ovviamente - continua Dell'Uomo - stiamo parlando del 2019, ma dal febbraio scorso ogni riferimento al passato è buono per le statistiche, decisamente meno per la realtà delle cose». E la realtà, a Padova e provincia, dice la gente ha scoperto che la casa è il primo elemento di contrasto alla pandemia. «In questi mesi - spiega la presidente della Fimaa Ascom Confcommercio - abbiamo avuto indicazioni contrastanti sull'uso delle mascherine e dei guanti, ma sul fatto di rimanere a casa tutti, fin dal primo momento, sono stati concordi e tutti si sono accorti che in casa c'è bisogno di spazi. Così, a forza di restare a casa, la gente si è accorta che 50 metri quadrati in lockdown sono un problema». Da qui la crescente domanda di case che abbiano, se non proprio il giardino, almeno un terrazzo.
«Il 90% delle richieste - precisa Dell'Uomo - si muove in tal senso. Un trend che in qualche modo era già in atto se è vero, come è vero, che Padova città già nel 2019 segnava una flessione della richiesta di abitazioni fino a 50 metri quadri».
LE ZONE
Dai dati del 2019 notiamo che il Comune capoluogo vede una marcata sofferenza da parte di zone come Salboro (- 44%) e Ponte di Brenta - San Lazzaro (-36%). Al contrario registra aumenti in particolare a Torre, Pontevigodarzere, Palestro e Sacra Famiglia con incrementi intorno al 30% anche se il numero maggiore di transazioni a livello assoluto si registrava nella zona Madonna Pellegrina e Sant'Osvaldo, seguita da Arcella Nord e Mortise.
A livello provinciale da segnalare in particolare la buona performance della Bassa Padovana (13,3% del totale provinciale), con un incremento molto consistente rispetto al 2018 (+18,1%). Le statistiche peggiori invece si registravano nel Piovese, con una flessione delle compravendite (-3,8%).

Gabriele Pipia